Ultimamente, si sente spesso parlare di basse emissioni di Co2, energia rinnovabile ed ecosostenibile, ecc. I concetti che stanno dietro a tutto ciò, sono estremamente importanti e di certo fondamentali per le generazioni future che, inevitabilmente, avranno la responsabilità di salvaguardare il pianeta dal suo triste e ormai dichiarato declino. A tal proposito, quale potrebbe essere un contributo utile alla causa? Sembrerà insolito, ma l’uso della stufa giusta, potrebbe davvero fare la differenza.
Le stufe cosiddette a biomassa, sono forse una delle soluzioni ormai più frequenti su cui puntare, al fine di evitare inquinamenti di qualsiasi tipo. Ma allo stesso tempo, utili per ottenere una fonte di riscaldamento super efficiente e rinnovabile. Ma quali acquistare? Come si fa a scegliere una stufa a biomassa. E non meno importante, che cos’è nella fattispecie, una stufa a biomassa?
Nella nostra guida di oggi, vorremmo chiarire al meglio, quali sono le caratteristiche principali di una stufa a biomassa, il sistema di funzionamento e quali sono i vantaggi che si ottengono dal loro utilizzo. Se anche tu sei favorevole al concetto di rinnovabilità e risparmio, allora sei proprio nel posto giusto. Scoprine di più!
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Biomassa. Di che cosa si tratta?
Ancor prima di scoprire più da vicino il funzionamento e le caratteristiche di una stufa a biomassa, andrebbe di certo chiarito il significato dietro a questo specifico termine.
Per biomassa, si intende l’insieme di organismi di origine sia vegetale che animale in un altrettanto specifico ambiente. Per esempio quello terrestre o marino. Le biomasse, nella fattispecie, rappresentano una vera e propria fonte di energia non indifferente. In campo di stufe, per biomasse intendiamo tutta quella serie di combustibili ecologici che bene o male tutto abbiamo ormai imparato a conoscere:
- Pellet.
- Cippato di legno.
- Nocciolini d’oliva o di ciliegia.
- Agripellet.
- Gusci.
- Legname in generale.
Stufe a pellet e a legna. I must indiscussi a biomassa
Avendo ora chiarito cosa e quali siano i combustibili biomassa, possiamo di certo analizzare più da vicino, le stufe che ne fanno utilizzo per il loro corrispettivo funzionamento.
Stufe a legna
Le stufe a legna, attualmente sono tra le più diffuse, questo grazie al loro costo lievemente più economico e alla facilità di reperire il principale combustibile, ovvero la legna. Il loro funzionamento sfrutta il sistema di irraggiamento. Quindi scalda a contatto oggetti nei pressi della stufa, per poi raggiungere anche l’aria non appena stabilizzata la temperatura idonea. Si tratta quindi di una stufa biomassa per eccellenza.
Stufe a pellet
Chi non ha mai visto o sentito parlare della stufa a pellet? Insieme a quella a legna, è la stufa più largamente diffusa nel campo di quelle a biomassa. I motivi per il quale la stufa a pellet viene apprezzata, sono di certo parecchi. In primis la reperibilità del pellet (un ricavato organico dai tronchi di legno o da scarti agricoli), la compattezza che agevola la conservazione dei sacchi e l’elevata resa termica.
Ma non solo, perché la stufa a pellet, a discapito di quella a legna tradizionale, vanta l’uso di un sistema di programmazione di accensione e spegnimento. L’installazione, richiederà la presenza di una canna fumaria (come in quella a legna) e del corretto posizionamento di un’eventuale canalizzazione.
Entrambe le stufe, sono quindi validissime scelte se si prediligono stufe a bassa emissione Co2 e con un risparmio dei consumi non indifferente. Tuttavia, bisogna certo dire che in base agli attuali prezzi di mercato, il pellet purtroppo ha dei costi più elevati e spesso soggetti all’oscillazione periodica e stagionale, che ruota tutta sulla richiesta. Il legno, al contrario, si mantiene stabile nel prezzo, inoltre a seconda della zona in cui si vive, si dimostra anche più facile da reperire. Località montanare e campagnole ne sono l’esempio perfetto.
Innovazione moderna. Stufe policombustibili!
Per quanto ancora oggi sembrino non aver riscontrato una grande notorietà, il principio che si nasconde dietro a una stufa policombustibile è a dir poco eccezionale.
In soldoni, si tratta di stufe che prevedono l’uso di combustibili differenti e non, necessariamente, di una sola tipologia. Se la stufa a pellet prevede l’uso del pellet e non della legna, e le stufe a legna viceversa, i modelli policombustibili non avranno alcun limite in tal senso. Infatti con queste, sarà possibile sfruttare:
- Legna.
- Cippato.
- Pellet.
- Gusci.
- Carbone.
- Semi di girasole.
Sono solo pochi esempi, è chiaro. Ma le potenzialità e la funzionalità di questa stufa sono tutte da apprezzare. Il sistema di funzionamento, inoltre, è praticamente identico a quello delle stufe precedentemente già citate. Quindi, a cambiare sarà sostanzialmente il tipo di combustibile e il prezzo effettivo d’acquisto. Un altro piccolo vantaggio, è quello di poter scegliere il combustibile sulla base del prezzo più conveniente. Se in quel dato periodo, il pellet è più conveniente, allora sarà quella la scelta. Tale ragionamento, si potrà attuare per tutti gli altri tipi di biomasse.
Conclusioni
Scegliere una stufa a biomassa, equivale quindi a un’ottima soluzione ecosostenibile. Che possa far risparmiare e fare ottenere, allo stesso tempo, elevata resa termica per la propria casa. A discapito di molti altri sistemi di riscaldamento, le stufe a biomassa sono sostanzialmente il futuro. Le bassissime emissioni di Co2 e la natura rinnovabile dei combustibili, assicurerà quindi un’alimentazione costante e “pulita”.
Ovviamente, prima di orientare la scelta su queste stufe, è bene accertarsi che la propria casa sia predisposta alla loro installazione. Ricordiamo infatti, che tutte queste stufe, necessitano di interventi strutturali, al fine di garantire il corretto utilizzo. Con ciò si intende l’installazione di una canna fumaria e sistemi di canalizzazione di eventuali tubi collegato all’impianto idrico. Perché sappiate che con queste stufe, sarà anche possibile ottenere acqua calda sanitaria a bassissimo costo.
Conviene, quindi, scegliere una stufa a biomassa? Eticamente la risposta non può che essere positiva. Ma è chiaro che prima, andranno valutati numerosi fattori, tra cui anche i costi, che generalmente non sono sempre così economici. Il risparmio, nella fattispecie, si vedrà nel tempo. A questo punto, non ci resta che augurarvi la miglior scelta!