Il nocciolino è un’ottima alternativa al pellet perché ha molti vantaggi e un potere calorifico superiore. Ne esistono di diverse tipologie e prezzi e, per non avere problemi con la stufa, bisogna sempre sceglierlo di qualità.
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Cos’è il nocciolino
Oggi come oggi il prezzo del pellet è notevolmente aumentato per via dei costi di produzione e dell’inflazione globale europea. La situazione mondiale ha generato una crisi economica notevole che ha costretto tanti produttori a chiudere le aziende. l’Italia è obbligata a importare quasi tutto il combustibile dall’estero pertanto è uscita da qualche anno l’alternativa del nocciolino.
Il nocciolino di sansa vergine di oliva è una biomassa combustibile realizzata con delle macchine separatrici mediante processi meccanici. Questo fa sì che durante la combustione non siano emanati cattivi odori, difatti oltre che nelle stufe a pellet il nocciolino è usato per caldaie, termo camini, forni e riscaldamento dell’acqua sanitaria. Il nocciolino è economico, ecologico e si trova in abbondanza, inoltre ha un alto potere calorifico.
Vantaggi rispetto al pellet
Il pellet ha un potere calorifico variabile tra 4 e 5 kWh per kg, con un tasso di umidità inferiore al 10% e un residuo di cenere minore dell’1%. Il nocciolino di oliva ha un potere calorifico da 6 a 7 kWh per kg dal momento che ha un peso specifico più elevato. Il tasso di umidità è del 12% e i residui fissi sono del 4%, pertanto ben più alti rispetto al pellet. Sia il pellet che il nocciolino sono di piccole dimensioni e facili da imballare e trasportare.
L’unico svantaggio rispetto al pellet è che rilascia un’elevata percentuale di residui fissi, tuttavia può essere usato in tutte le stufe a pellet che oggi come oggi sono fornite con doppio braciere e doppia programmazione. Per passare da un combustibile all’altro basta premere un pulsante.
Lavorazione tracciata e controllata
Usare il nocciolino per l’impianto di riscaldamento offre tanti vantaggi a partire dal risparmio energetico e di acquisto. Il nocciolino di sansa produce poca cenere e pochi fumi ed ha un potere calorifico superiore al pellet. Quando il combustibile è di qualità è ecologico al 100% perché non richiede l’abbattimento di nessun albero e non si usano additivi chimici nella lavorazione.
Il mais ha una resa termica ottima, tuttavia è un prodotto destinato all’alimentazione quindi viene usato poco. Un biocombustibile con una percentuale di umidità inferiore al 8% e un potere calorifico di 5 kW per kg è il pellet di girasole. È difficile da reperire e si può gestire solamente con le stufe più moderne ed attualmente è poco diffuso. Il nocciolino invece si sta diffondendo sempre di più perché ha molti pregi e costa meno rispetto al pellet.
Per avere un’idea dei vantaggi paragoniamo il potere calorifico di alcuni combustibili.
- Pellet 5000 Kcal/Kg
- Legna da ardere 4000 Kcal/Kg
- Nocciolino di sansa 6000 Kcal/Kg
- Nocciolino di oliva 6800 Kcal/Kg
Pellet Vs nocciolino di sansa
Come per tutte le cose anche la qualità del nocciolino è importante . Innanzitutto il combustibile a biomassa deve essere ricavato esclusivamente dalla lavorazione meccanica della materia prima senza nessun tipo di legante chimico. Bisogna tenere presente che il nocciolino si può usare solamente con stufe a pellet policombustibili e, per valutare se sia preferibile ad esso, bisogna considerare vari elementi. Oltre all’assenza di materie chimiche ecco alcune differenze tra pellet e nocciolino di sansa.
- Potere calorifico del pellet 4 kWh per kg
- Potere calorifico del nocciolino di sansa 5 kWh per kg
- Prezzo per riscaldare un’abitazione di 100 metri quadrati in un anno: 1700 euro pellet, 1200 euro nocciolino di sansa
- Riduzione di gas dannosi e CO2: pellet 90%, nocciolino di sansa 99%
Dove trovare il nocciolino
I posti dove acquistare nocciolino di sansa sono diversi anche se si trova con maggior difficoltà rispetto al pellet. Questo combustibile è prodotto dai frantoi, dai sansifici e venduto da diverse catene di rivenditori come ipermercati, ferramenta, Bricocenter e si può trovare anche su Internet.
Fino a qualche tempo fa la vendita era legata alla stagione della lavorazione delle olive, quindi da ottobre a dicembre. Oggi il decreto legislativo 152/2006 lo ha riconosciuto idoneo come combustibile per stufe a biomassa pertanto il mercato è fortemente in evoluzione e si trova in tutte le stagioni. Il prezzo è però sempre influenzato dalla stagione.