La normativa riguardante le biomasse legnose quali legno, pellet, bricchette e cippato è abbastanza complessa ed è stata modificata nel corso degli anni. Ogni impianto deve essere dotato di certificazione che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate, ma le norme che regolamentano il riscaldamento ecosostenibile sono numerose e cambiano nelle diverse regioni.
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Normativa sulle biomasse legnose
La necessità di regolamentare con precisione le biomasse legnose è sorta negli ultimi anni. Il comitato termotecnico italiano ha varato nuove leggi più omogenee e coerenti sulle fonti di energia ecosostenibile dai derivati dal legno. L’obiettivo è riqualificare gli impianti quali camini stufe e caldaie in maniera semplificata con lo scopo di migliorare la resa e diminuire le emissioni inquinanti.
È stata revisionata la UNI 10683 che tratta della manutenzione e controllo installazione degli impianti fino a 35 kW. Questa norma è molto corposa e articolata ed elenca le linee guida di tutta l’attività degli operatori che lavorano nel settore. L’obiettivo è migliorare il contributo delle biomasse al risanamento dell’aria , in particolare in alcune zone molto inquinate.
Aggiornamenti in tema di emissioni e sicurezza
Per rendere ancora più efficienti gli impianti a biomassa legnosa installati è stata aggiornata la norma UNI 10389 che tratta di misurazioni in opera delle emissioni. L’aggiornamento riguarda i generatori di riscaldamento a pellet regolamentati dalla UNI 14785 e le caldaie a biomassa manuale e automatiche disciplinate dalla UNI 303-5. Questa normativa indica le emissioni, il tiraggio e il rendimento della combustione.
La normativa è applicata ai circuiti degli impianti termici serviti da generatori di calore funzionanti con combustibili liquidi, elettrici o gassosi. In conformità con la direttiva 2009/28/CE il Gestore dei Servizi Energetici può rilasciare la certificazione dell’origine rinnovabile e delle fonti utilizzate dagli impianti qualificati IGO.
Il Gestore dei Servizi Energetici e la qualifica IGO
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) rilascia la qualifica IGO ai produttori che hanno impianti alimentati da fonti rinnovabili certificate. La garanzia è una certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate dai produttori di impianti. IGO è l’acronimo di Impianti con Garanzia d’Origine ed è un’etichetta che certifica che ogni MWh derivi da fonti rinnovabili.
Il prodotto può provenire da manutenzione forestale, da potatura e da lavorazione meccanica di cortecce, segatura, trucioli, granulati e cascami di legno vergine o di sughero vergine. Non devono essere contaminati da materiali inquinanti e derivare solo da lavorazione meccanica. I generatori a biomassa si possono integrare con qualsiasi sistema di distribuzione di calore quali caloriferi o impianti a gas. Abbinati ai pannelli solari possono sopperire a tutte le esigenze, comprese quelle di acqua calda sanitaria.
Normativa per gli incentivi statali
L’attuale legislazione incentiva il bisogno di integrare l’energia presente negli edifici con fonti energetiche rinnovabili mediante bonus statali. Negli edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazione gli impianti di energia termica devono essere realizzati in maniera da garantire il ricorso ad energia rinnovabile per almeno il 50%. I consumi riguardano il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria.
- Utilizzare tipi di biomassa consentiti
- Avere limiti di emissione al di sotto della soglia stabilita dalle norme regionali e dal decreto legislativo 152/2006
- Avere un rendimento minimo maggiore dell’85% ed essere di classe 3 in base alla norma Europea EN 303-5
- Nella casa ci deve essere un impianto di riscaldamento
Queste regole valgono per l’acquisto di una stufa alimentata a biomassa senza rientrare in una ristrutturazione completa. Il bonus attuale arriva a 30 mila euro. Nell’ambito della ristrutturazione di una casa la detrazione è del 50% sulla spesa totale per un importo massimo fino a 96 mila euro.
Normativa sui combustibili
Le biomasse legnose devono rispettare delle norme di legge.
- Il pellet deve essere di qualità certificata A1 secondo la norma UNI EN ISO 17225-2
- Il cippato deve essere certificato in base alle indicazioni della norma UNI EN ISO 17225-4
Vi sono poi le leggi regionali che cambiano a seconda della zona. Ad esempio in Lombardia è stato stabilito che gli impianti installati prima del 2017 possano restare in funzione solamente fino al 2024 a meno che non siano l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione. I tecnici specializzati che vengono a fare la manutenzione annuale alla stufa devono registrare la propria attività al catasto degli impianti termici CURIT .
La normativa regionale tratta dei requisiti di installazione, le tempistiche, le modalità di pulizia e manutenzione e la nuova modulistica tecnica necessaria da accludere ad ogni stufa. In seguito all’entrata in vigore della recente norma UNI 10389-2 le leggi regionali italiane si sono adeguate su tutto quello che riguarda gli impianti a biomassa e i relativi combustibili.
La nuova modulistica tecnica include un allegato per la pulizia delle canne fumarie e uno con l’analisi del rendimento di combustione del tiraggio. La norma nazionale generica per l’installazione di impianti a biomassa è la UNI 10683:2012. Qui sono elencati tutti i requisiti di installazione, verifica, manutenzione e controllo degli impianti destinati al riscaldamento, al raffrescamento e alla produzione di acqua calda sanitaria.