Le stufe a legna in ceramica sono in uso da tanti anni per via della loro proprietà di propagare il calore a lungo. Dopo che sono state spente, grazie alle caratteristiche termiche della ceramica, continuano a scaldare per molto tempo. Vi sono modelli di tutti i generi, anche molto belli esteticamente, che possono arricchire un ambiente come complemento d’arredo di lusso.
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Come scegliere tra le tante stufe a legna in ceramica
Le stufe a legna in ceramica attuali discendono dai fornelli usati nelle antiche acque termali romane. Un tempo erano progettate con estrema cura al punto da considerarsi opere d’arte. Erano molto grandi e pesanti dunque non si spostavano, mentre oggi esistono di tutte le dimensioni. Basta accendere il fuoco per poche ore ed avere calore sufficiente tutto il giorno in ogni angolo della casa.
Il tepore prodotto non secca l’aria perciò è molto più salutare di tanti altri sistemi di riscaldamento. Per emanare calore alcuni tipi di stufe a legna in ceramica usano la post combustione, ovvero raccolgono il gas dal fuoco nella camera inferiore e lo riaccendono nella camera superiore. Ma le tipologie non si fermano qui e per scegliere tra le tantissime stufe a legna in ceramica che ci sono in circolazione bisogna valutare alcuni parametri fondamentali:
- La potenza
- Il metodo con cui emanano calore
- La dimensione dell’ambiente da riscaldare
- Le funzionalità
- Il consumo di legna
- La manutenzione
Metodi di produzione del calore
Le stufe a legna in ceramica producono calore in due modi fondamentali: per irraggiamento e a convezione. Il calore emanato per irraggiamento viene detto radiante ed è simile a quello del sole perché riscalda non solo l’aria ma anche le superfici della stanza. La sensazione è di grande comfort termico senza polvere o acari perché non viene generata aria. Queste stufe sono chiamate ad accumulo perché il calore si accumula nella ceramica ed è rilasciato lentamente nell’ambiente.
Le stufe a convezione generano calore in maniera più rapida mentre quelle ad irraggiamento riscaldano più lentamente e più a lungo. La potenza delle stufe a legna in ceramica deve essere adeguata alla dimensione dell’ambiente da scaldare. Inutile acquistarla troppo potente perché si consumerebbe inutilmente della legna e il calore sarebbe eccessivo. L’unità di misura per indicare la potenza delle stufe a legna in ceramica è il kilowatt (kW).
Potenza e funzionalità
Le stufe a legna in ceramica con potenza di 1 kW possono scaldare una superficie massima di 20 metri quadrati. Si tratta soltanto di un’indicazione, perché molto dipende dalla qualità degli infissi e dalla classe energetica dell’edificio. Le stufe a convezione hanno prestazioni più elevate con un livello di potenza inferiore e consumano meno combustibile.
Il termostato è molto comodo perché permette di mantenere costante la temperatura e si può azionare anche quando siamo fuori casa per trovare l’ambiente caldo al rientro. Il timer è utile per non rischiare di lasciare la stufa accesa quando si dorme o si esce di casa. Alcune stufe hanno uno schermo dove visualizzare tutte le informazioni e si possono gestire da remoto mediante una app sullo smartphone. Anche i modelli più potenti hanno il programma Eco che riscalda risparmiando sulla bolletta.
Consumo di combustibile
Il consumo di legna è una variabile molto importante quando si decide di scegliere tra le tante stufe a legna in ceramica che ci sono in vendita. I parametri per calcolarlo sono due: l’intervallo di carica, ossia ogni quanto tempo bisogna caricare la legna nella stufa e il consumo orario, cioè quanti kg consuma la stufa in un’ora.
Di solito si compra la legna in grandi quantità per tutta la stagione e, prima di comprarne troppa o troppo poca, bisogna farsi un’idea sul consumo della stufa e su quanto tempo dovrà rimanere accesa.
Manutenzione delle stufe a legna in ceramica
La manutenzione delle stufe a legna in ceramica è fondamentale per farle durare più a lungo possibile . La manutenzione ordinaria consiste nella pulizia della cenere e dei residui rilasciati dal fumo. È un’operazione da fare spesso per evitare che i condotti si intasino di fuliggine e rendano più difficoltoso il funzionamento dell’apparecchio.