Uno dei problemi principali che ci ritroviamo a fronteggiare, se possediamo una stufa o un caminetto, è lo smaltimento dei residui della combustione. Infatti, ogni combustione ha per forza di cose dei residui e questi andranno smaltiti, in un modo o nell’altro. Sempre nel massimo rispetto dell’ambiente e nella legalità. Come andremo a vedere nel corso di questo articolo, forse questo aspetto è un vantaggio, più che uno svantaggio.
Quando ci riferiamo ai residui della combustione, stiamo parlando di quelli solidi. Cioè quel materiale che resta non completamente combusto durante il processo. Non ci riferiamo dunque all’anidride carbonica, agli ossidi di azoto, di zolfo, di carbonio, gli idrocarburi incombusti e alla condensa. In quanto questi elementi vengono dispersi nell’aria esterna alla nostra abitazione e non dovremo quindi andarli a smaltire personalmente. O meglio, alcuni di questi andranno ad annidarsi nella canna fumaria, e necessiteranno di un trattamento a parte.
Quali sono i residui della combustione
Prima di vedere come potremo sbarazzarci dei residui della combustione, dobbiamo prima capire quali sono. Andiamo dunque a vedere nello specifico quali risultano essere, nella maggior parte dei casi, i residui della combustione delle nostre stufe e caminetti. Solitamente, il principale combustibile usato nelle stufe è il legno, o elementi ad esso correlati come pellet e truciolati.
Ebbene il legno, e i suoi derivati, è costituito da una parte organica combustibile composta dal carbone al 50%, ossigeno al 42,5%, idrogeno al 6,5% e Azoto 1%. Inoltre è composto da una parte minerale inerte e dall’acqua. Durante la combustione la parte organica sprigiona energia e produce dei residui. Questi, a seconda della qualità della combustione, si diversificano per quantità.
Le ceneri, in genere, costituiscono la massa principale dei residui della combustione. Sono un ottimo fertilizzante e vengono usate anche come detergente dei vetri delle stufe e dei caminetti. In passato venivano anche usate per creare dei saponi artigianali. Insieme a queste troviamo anche la fuliggine, risultato della combustione incompleta, che è costituita quasi totalmente da carbone puro.
Oltre a questi elementi, potremo trovare anche delle parti non perfettamente combuste del materiale combustibile. Questo problema si presenta nel caso di una camera di combustione non perfettamente areata oppure ad un combustibile di qualità non elevata.
Come abbiamo detto in precedenza, dalla combustione, oltre all’energia, espressa in calore, e ai gas sprigionati nell’aria. Troviamo anche degli elementi che non troviamo direttamente sul fondo della nostra stufa o camino. Ma bensì nella canna fumaria. Questi sono gli idrocarburi incombusti. Nei caminetti aperti e nelle stufe di bassa qualità, questi idrocarburi incombusti, mescolati alla fuliggine, vanno ad incrostare le canne fumarie. Questi, se non periodicamente rimossi, possono causare anche dei pericolosi incendi.
Per ovviare a questo inconveniente esistono delle canne fumarie in acciaio, grazie alle loro pareti interne più lisce. Ma anche per la loro maggior espansione e contrazione dovuto alle variazioni di temperatura. Come abbiamo detto, la combustione genera delle sostanze che vengono rilasciate nell’aria. Scegliere il combustibile migliore quindi ci garantirà una bassa quantità di residui da combustione. Ma oltre a questo avrà anche un basso impatto sulla durabilità del nostro impianto di combustione. Infine avrà anche un impatto ambientale molto basso.
Come smaltire i residui nel rispetto dell’ambiente
Lo smaltimento dei residui della combustione non è un aspetto da sottovalutare. Anche perché bisogna tener sempre conto del combustibile che si è utilizzato. Non secondario da valutare è poi come è ottenuto il residuo che dobbiamo smaltire. Una stufa che rende al meglio ed è nuova, in genere non produce dei residui di combustione nocivi per l’ambiente. Specie se è il prodotto residuo della combustione di biomasse.
Per aver garantita una perfetta efficienza della nostra stufa, un buon indicatore sarà senza dubbio il residuo della combustione . Infatti, per far rendere al meglio una stufa uno degli elementi più importanti sarà quello di avere la funzione autopulente. Questa funzione tiene in ordine il sistema di areazione e combustione non permettendo l’accumulo di residui che potrebbero danneggiare la stufa stessa. Gli scarti dalla combustione, se non opportunamente rimossi, potrebbero infatti ridurre l’efficienza e compromettere il funzionamento della stufa.
I residui della combustione delle biomasse, possono essere tranquillamente smaltiti in natura. Infatti, la cenere è ritenuta un ottimo fertilizzante. Questo è ottimo da utilizzare per fertilizzare orti, giardini e parchi. A patto ovviamente che il combustibile d’origine sia stato un legno, o suo derivato, non chimicamente trattato.
Cenere e fuliggine quindi, se prodotti da biomasse sono da valutare come degli elementi da sfruttare, piuttosto come dei residui di combustione di cui sbarazzarci. Ovviamente ne trarranno maggiormente vantaggio tutti coloro che hanno uno spazio verde come un giardino o un orto intorno a casa. In alternativa si può usare anche per i vasi per piante e fiori della nostra casa. Unico aspetto da tenere a mente, oltre all’origine del combustibile, è di disporre la cenere solo dopo che questa sia ben raffreddata.