Negli ultimi tempi, con l’aumento dei costi dell’energia, si sente sempre più spesso parlare della stufa policombustibile. Questa tipologia di stufa tiene in particolare attenzione l’elemento combustibile. Rendendolo molto variegato e con una scelta ampia di utilizzi. Infatti la stufa policombustibile può essere alimentata da più combustibili, proprio come dice il nome.
Questo particolare non risulta secondario, perché rende vantaggioso, sia dal punto di vista pratico, che economico, la scelta del combustibile adatto. Sarà quindi un elemento determinante quando si andrà a valutare l’acquisto di una stufa adatta a noi. Il mercato infatti offre una vasta gamma di stufe, ognuna può essere alimentata con una specifica tipologia di combustibile. Ma la policombustibile, da questo punto di vista, le batte tutte.
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Cos’è una stufa policombustibile e come alimentarla
Vediamo dunque in senso pratico dove si trova il vantaggio di utilizzare una stufa policombustibile. Innanzitutto diciamo che fa parte della tipologia di stufe a biomassa. Anche nota come stufa bruciatutto e onnivora, proprio perché il suo pregio è quello di poter essere alimentata da tipologie differenti di biomasse. Ma andiamo a vedere nello specifico quali sono le tipologie di biomasse che possono alimentare una stufa policombustibile. Queste sono:
- Combustibili organici della lavorazione del legno: il pellet, la segatura e il cippato;
- Scarti del settore agroalimentare: gusci delle noci, delle mandorle e dei pinoli. Noccioli di pesche, di albicocche, delle ciliegie e delle olive. Cereali di scarto del frumento, del grano e del mais;
Per chi non ne fosse a conoscenza, con biomassa si intende una fonte di energia rinnovabile e quindi sostenibile. in questo senso, la stufa policombustibile, rispetta i criteri che fanno rientrare il suo combustibile tra le biomasse. Infatti, il suo utilizzo non aggrava il fenomeno dell’effetto serra. In quanto la quantità di anidride carbonica emessa dalla stufa è pressoché la stessa assorbita dalle piante usare nel loro ciclo vitale. Oltre a ciò, la stufa policombustibile, garantisce un’alta produzione di calore. La tecnologia moderna ha infatti calcolato che alcune stufe garantiscono una resa termica di circa l’86%.
Come funziona una stufa policombustibile
Dunque, acquistando una stufa policombustibile possiamo stare tranquilli riguardo alla sua massima resa. Andiamo quindi ad analizzare quali sono i vantaggi di sfruttare diverse tipologie di biomasse. Oltre a questo, vedremo anche, nel concreto come utilizzare una stufa policombustibile per farla rendere al meglio. I bruciatori sono o unicamente per il pellet oppure anche idonei per i vari triti. Il pellet è il combustibile più diffuso per le stufe. Ma col tempo è diventato sempre meno economico e vantaggioso. Può essere dunque vantaggioso avere la possibilità di integrare il pellet con altre biomasse.
In commercio ci sono dei modelli di stufe policombustibile adatti alle nostre esigenze specifiche. Non solo di reperibilità del combustibile, ma anche economiche. Per far rendere al meglio una stufa policombustibile, sarà necessario avere una funzione tra le più importanti, quella dell’auto-pulizia. Infatti, gli scarti lasciati dalla combustione, alla lunga possono limitare l’efficienza e comprometterne il funzionamento stesso.
La combustione ovviamente genera delle sostanze che verranno rilasciate all’esterno della nostra casa. Il combustibile da acquistare impatterà quindi in maniera più o meno rilevante sull’ambiente ecologico che ci circonda. La scelta del combustibile non sarà quindi unicamente determinata dalle possibilità della nostra stufa policombustibile. Ma anche sull’impatto ambientale, dunque sui combustibili che sarebbe meglio evitare.
Oltre a ciò il combustibile da inserire nella nostra stufa policombustibile andrà scelto con cura a seconda delle sue specifiche caratteristiche. Si può anche valutare la possibilità di acquistare una stufa con comandi da remoto per programmare l’accensione, lo spegnimento e il mantenimento della temperatura.
L’impatto sull’ambiente
Il pellet, come molti sapranno, deriva dalla lavorazione del legno. Questo viene realizzato mediante un sistema meccanico per produrlo. Mentre invece gli scarti agroalimentari escono dalla fabbrica senza ulteriori lavorazioni. Aspetto molto importante e non secondario dal punto di vista dell’impatto sull’ambiente.
In questo la tecnologia degli ultimi anni ci viene incontro. Infatti è strettamente correlata anche alle stufe policombustibili, sia per farle rendere al meglio, sia per renderle meno inquinanti possibili. L’attenzione che si è data in questi ultimi anni riguardo la dispersione nell’ambiente di sostanze tossiche va a tutto vantaggio nostro e delle generazioni future. Quindi è un aspetto che andrà tenuto sotto controllo e mai sottovalutato.
Le stufe policombustibili di ultima generazione, garantiscono la massima efficienza anche da questo punto di vista. Sono infatti dotate di sistemi sigillanti e di filtraggio che le rendono bassamente impattanti ed elementi poco inquinanti. Questo consente una bassissima dispersione di sostanze tossiche che potrebbero minacciare la salubrità della nostra casa.
Infine, il design della nostra stufa policombustibile sarà dettato dall’ambiente della nostra abitazione in cui andremo a collocarla. Il mercato anche in questo offre una vasta gamma di colori e tipologie di rivestimento adatte ad ogni design e cromia della nostra casa. Rendendo quindi la nostra abitazione un ambiente armonioso ma soprattutto caldo.