Il potere calorifico è una caratteristica molto importante di cui bisogna tener conto quando si vuole acquistare un combustibile. Questo aspetto rientra in diretta relazione anche con la scelta della stufa o la tipologia di caminetto che vogliamo utilizzare. Spesso si sottovaluta questo elemento di valutazione favorendo invece altri fattori come quello economico oppure di gusto. Ma se si vuole scaldare in maniera efficiente ed intelligente una casa, il potere calorifico è un elemento a dir poco determinante per quanto riguarda questa scelta.
Nel corso di questo articolo andremo a scoprire cos’è il potere calorifico, come si calcola e anche come questo fattore può esserci utile nel momento in cui andremo a valutarlo per la scelta di un combustibile ad alta efficienza. Infatti, come è noto, la scelta del combustibile da usare, determina in definitiva anche quale sistema di riscaldamento usare nella nostra casa.
Cos’è il potere calorifico e come si calcola
Partiamo col dire che il potere calorifico, per definizione, è la quantità di calore espressa in calorie che si sviluppa dalla combustione completa di un chilogrammo di combustibile. Il potere calorifico è l’elemento che meglio di ogni altro caratterizza il valore di un combustibile. Quindi, l’energia sprigionata dalla combustione, sotto forma di calore, è il potere calorifico. Più questo valore è alto, migliore è la qualità del combustibile.
Prendiamo a riferimento uno dei combustibili più venduti per riscaldare le abitazioni, il pellet. Questo è un prodotto con un alto potere calorifico. Infatti garantisce un riscaldamento molto elevato. Nel suo caso, per avere un buon pellet, il suo potere calorifico dovrebbe essere tra i 4,5 e i 4,8 kWh/kg. Questo vuol dire che se bruciamo un chilogrammo di questa tipologia di pellet otterremo quella quantità di energia, sotto forma di calore.
Ovviamente, come vedremo più avanti, il potere calorifico è un ottimo indicatore per scegliere un combustibile per riscaldare la nostra abitazione. Ma non può essere l’unico, infatti andranno presi in considerazione anche altri elementi, strettamente connessi ad esso. Questi saranno determinanti sia per scegliere il combustibile che il sistema di riscaldamento più adatto al nostro caso.
Valutare il sistema di riscaldamento in base a questo coefficiente
Come abbiamo visto, il potere calorifico influisce sulla quantità di calore che un combustibile è in grado di dare. Ovviamente questo aspetto è molto importante in relazione alla possibilità di utilizzarlo per scaldare gli ambienti della nostra casa. Ma per questo tipo di valutazione bisogna prendere in considerazione altri elementi. Ad esempio le dimensioni dell’ambiente della nostra casa. Aspetto determinante insieme al potere calorifico per scegliere il sistema di riscaldamento più adatto.
La zona in cui si vive influisce in maniera determinante nella scelta del sistema di riscaldamento da adottare. Più rigide sono le temperature, maggiore dovrà essere il potere calorifico richiesto e relativa quantità richiesta. L’altitudine ad esempio influisce molto. Il potere calorifico necessario in una casa di montagna sarà maggiore rispetto ad una di mare o pianura. Oppure la latitudine. Una casa nel nord Europa necessiterà di una quantità di calore superiore ad una casa che si trova nel Nord Africa.
Altro aspetto di capitale importanza, prima di parlare di combustibile e sistema di combustione, è il grado di isolamento della casa. L’importanza di un’abitazione ben isolata determina anche quanto bisognerà scaldarla e per quanto tempo. Una casa nuova con sistemi di isolamenti e infissi nuovi, necessiterà di una potenza calorifica non elevatissima. Mentre un’abitazione vecchia con infissi non efficienti, avrà bisogno di una potenza calorifica maggiore. Perché bisognerà tener presente il calore che verrà dissipato e non sfruttato.
Parlando del pellet, come abbiamo fatto in precedenza, abbiamo visto che questo ha un altissimo livello di potere calorifico. Questo lo ha fatto preferire ad altri sistemi di riscaldamento attualmente sul mercato. Però, non tutti i pellet sono di buona qualità. Inoltre, non tutti i pellet ad alto potere calorifico sono da preferire.
Bisogna infatti tener conto anche dei residui di cenere che il pellet produce a seguito della combustione. Maggiore è la quantità di sporcizia che rilascia, più frequente sarà anche la manutenzione che l’impianto di riscaldamento dovrà subire. Un pellet di ottima qualità avrà una percentuale di residuo di cenere bassa. Il pellet di qualità alta ha ad esempio un valore di 0,7%. Altro aspetto da valutare sarà la percentuale di umidità del pellet. Maggiore è l’umidità in esso contenuto, minore sarà il suo potere calorifico. Inoltre anche maggiori saranno le incrostazioni nella camera di combustione. Anche in questo caso, per un pellet di alta qualità dovremmo avere un tasso di umidità non superiore all’8%.
Nello specifico, per fare un esempio pratico, possiamo valutare due tipologie di pellet molto vendute. Cioè quelle di faggio e di abete. Queste due tipologie hanno delle caratteristiche leggermente diverse. Infatti, il pellet di faggio ha un potere calorifico più alto, per contro però ha una maggior quantità di cenere. Al contrario, il pellet di abete, rilascia una minor quantità di cenere, ma con una resa leggermente più bassa.