Riscaldare la nostra casa è un aspetto molto importante che deve tener conto della certificazione europea e il marchio di qualità della stufa che andremo ad acquistare. Senza queste certificazioni rischiamo di avere una stufa la cui sicurezza ed affidabilità non sono garantite. La stufa è un elemento molto importante all’interno della nostra casa. Da questo dipende il riscaldamento ma anche la salubrità degli ambienti domestici. Quindi è di capitale importanza avere tutte le garanzie riguardo la sicurezza e le opportune certificazioni del nostro sistema di riscaldamento.
Con questo articolo andremo ad analizzare nello specifico in cosa consiste la certificazione europea e il marchio di qualità per le stufe. Vedremo anche la certificazione Aria Pulita per le stufe a biomasse e come verificare la qualità del pellet che è consigliabile andare ad inserire nel nostro sistema di riscaldamento. Questo ne va sia della nostra salute che del nostro risparmio economico.
Contenuti che troverai nell'articolo
La certificazione europea e il marchio di qualità
La tecnologia ha portato a sviluppare dei sistemi di riscaldamento sempre più efficienti e diversificati. Oltre al legno sono stati introdotti dei nuovi combustibili come il pellet, il cippato e il mais. Questi hanno consentito un risparmio economico e un guadagno rispetto alla qualità e quantità del calore. Diminuisce quindi la necessità di alimentazione della stufa e anche la sua manutenzione ordinaria.
Tutte le stufe hanno bisogno di avere una certificazione europea, con marchio CE. Questo per obbligo di legge perché formalizza una serie di controlli che vanno dalla progettazione al collaudo. In definitiva sanciscono la qualità della stufa stessa. Per cui quando si acquista una stufa a biomasse o a pellet, bisognerà sempre ricercare questa certificazione necessaria. Questo ne va della nostra sicurezza e della salubrità della nostra casa.
La componentistica delle stufe infatti deve essere progettata seguendo tutte le leggi in modo da seguire ogni criterio di sicurezza. La componentistica interna, per quanto riguarda anche il sistema di riscaldamento dell’acqua, dovrà avere delle giunture certificare e a prova di pressione e calore. In commercio esistono solo stufe con certificazione europea. Quindi che hanno subito delle verifiche in ogni loro componente. Specie quelli più delicati e che subiscono usura.
La certificazione Aria Pulita per le stufe a pellet
Quando si acquista una stufa a pellet, che fa parte dei sistemi di riscaldamento a biomasse legnose, bisogna avere la certificazione Aria Pulita. Questa certificazione volontaria sancisce la qualità del nostro sistema di riscaldamento. L’Associazione Italiana Energie Agroforestali ha promosso questa certificazione per affrontare il problema della qualità dell’aria. Ma anche per dare impulso ai miglioramenti tecnologici sulle stufe, caldaie a legna e pellet.
Le stufe vengono quindi classificate secondo cinque classi, indicate con delle stelle, che definiscono la loro conformità. I due principali requisiti che devono rispettare riguardano le loro emissioni, per quanto riguarda le polveri sottili, gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio e i composti organici. Inoltre viene valutato anche il rendimento stesso della stufa.
Si usa come riferimento un apparecchio a pellet classificato con una stella. La certificazione Aria Pulita valuta quindi gli impianti che vanno dalle due alle cinque stelle. Maggiore è il numero di stelle, minore è il livello di emissioni della stufa e maggiore è il suo rendimento.
- 2 stelle: livello di emissioni ridotto del 40% rispetto ad una stella;
- 3 stelle: livello di emissioni ridotto del 60% rispetto ad una stella;
- 4 stelle: livello di emissioni ridotto del 70% rispetto ad una stella;
- 5 stelle: livello di emissioni ridotto del 80% rispetto ad una stella;
Valutare la qualità del nostro pellet
Oltre a ricercare tutte le certificazioni e marchi necessari che garantiscano l’alta qualità della nostra stufa, bisogna valutare il pellet che si usa. Anche il pellet dovrà avere delle certificazioni, come ad esempio l’ENplus. Questa stabilisce la qualità del pellet sulla base del rilascio di ceneri. Si suddividono in tre categorie: che sono l’A1, l’A2 e B. Con il primo che è il pellet più pregiato sul mercato con un contenuto di ceneri non superiore allo 0,7%. Mentre quello di qualità più bassa ha un con un contenuto di ceneri fino al 2%.
Oltre a ciò si può anche fare un’analisi visiva. Per valutare se il pellet che abbiamo acquistato è di buona qualità. Se il nostro sacchetto di pellet contiene una quantità consistente di segatura e polvere di legno, vuol dire che il pellet si sgretola facilmente. Quindi vuol dire che è un pellet di scarsa qualità.
Un pellet di bassa qualità può danneggiare la nostra stufa, per quanto questa abbia tutte le certificazioni necessarie. La polvere del pellet è infatti molto fine e si insinua facilmente tra i componenti meccanici ed elettronici. Questo causa malfunzionamenti e pulizia della stufa più frequente. Oltre a questo un pellet non ben compresso aumenta il consumo del combustibile. Migliore è la qualità del pellet meglio lavorerà la nostra stufa a pellet, e questo non è un particolare di poco conto.